Post

Visualizzazione dei post da gennaio, 2008

"Emergenze attuali e nuove fragilità per la famiglia".

III° Seminario del Laboratorio Regionale ACLI per un Patto Campano per la Famiglia "Emergenze attuali e nuove fragilità per la famiglia" Salone ACLI-Via S.De Renzi,28-AVELLINO 11 febbraio 2008 ore 16,00 ______________________________________________________________ Presiede: -Gerardo SALVATORE-Presidente provinciale ACLI Interverranno: -S.E.Mons.Francesco MARINO-Vescovo di Avellino -Eleonora CAVALLARO-Presidente ACLI Campania -Carlo MELE-Vicedirettore Caritas Diocesana -Giuseppe GALASSO- Sindaco di Avellino -Giuliano MINICHIELLO-Università di Salerno -Vanda GRASSI-Presidente Consorzio Servizi SocialiA/6 Atripalda -Augusto DELLA SALA- Portavoce Forum Irpino del Terzo Settore -Dirigenti ed iscritti Circolo ACLI"Famiglia Solidale"

I diritti dei bambini, i desideri dei genitori. Relazione di ENRICO QUADRI Ordinario di Diritto privato e di Diritto di famiglia Università di Napoli

ENRICO QUADRI Ordinario di Diritto privato e di Diritto di famiglia (Università di Napoli “Federico II”) Il titolo dell’incontro odierno (“I diritti dei bambini, i desideri dei genitori”) si trova in perfetta sintonia con quanto affermato circa due settimane fa dalla Conferenza dei Vescovi Italiani, i quali hanno appunto sottolineato come i figli non sono da considerarsi “cose da mettere al mondo per gratificare i desideri dei genitori, ma persone da incoraggiare a diventare autonome a loro volta, educate alla libertà e alla responsabilità”. Fortunatamente i “desideri” dei genitori e i “diritti” di chi viene al mondo di regola non si contrappongono. Non si può nascondere, peraltro, come non sempre il desiderio di genitorialità si manifesti quale espressione di reale disponibilità all’accoglienza, presentandosi, piuttosto, come ricerca di una gratificazione personale, che, forse comprensibile sul piano umano, non sembra poter essere assecondata né sul piano etico, né su quello giuridico

Intervento dell'Assessore regionale Andrea Cozzolino sul Patto Campano per la famiglia in occasione del convegno di S.Giorgio a Cremano.

Il patto fra le generazioni si è rotto. Ciò che nel Novecento – in sostanza, fino alla soglia degli anni Settanta – legava genitori e figli, vecchie e nuove generazioni, i padri ai giovani e giovanissimi, non esiste più. E adesso tocca interrogarsi, spiegare, capire che cosa ha preso il suo posto. Sono cambiati i fondamentali su cui si è costruito nel secolo scorso il patto generazionale. Quelli economici come quelli sociali, culturali e, direi, persino demografici. Con il nuovo secolo – ha scritto Aldo Bonomi - siamo passati tutti “da una società dei mezzi scarsi, ma dei fini certi, a una società dai mezzi abbondanti ma dai fini incerti”. Tutto ciò non senza conseguenze. Anzitutto sul senso di precarietà che prevale nella società, e colpisce specialmente giovani e anziani. E’ paradossale che in una società opulenta sia sempre più prevalente la sensazione, per dirla con Ungaretti, di “stare come d’autunno sugli alberi le foglie”. La società opulenta è al tempo stesso una “società dell’

FAMIGLIA: BINDI, RILANCIARE I CONSULTORI

Rilanciare i consultori familiari per potenziare la loro vocazione socio-assistenziale e rispondere con interventi sempre piu' capillari e tempestivi alla maggiore complessita' sociale, valorizzando le migliori esperienze del nostro Paese e promuovendo un modello multidisciplinare, in grado di rispondere ai diversi bisogni della famiglia. Questo uno degli obiettivi degli accordi voluti e promossi dal Ministro delle politiche per la famiglia, Rosy Bindi, che le amministrazioni regionali italiane stanno firmando in queste settimane con il Dipartimento per le politiche familiari. Sette quelli sottoscritti dalla fine di novembre a oggi, con la Provincia autonoma di Trento e le Regioni Liguria, Sardegna, Sicilia, Lazio, Toscana e Veneto. Le intese raggiunte finora comportano per la riorganizzazione del ruolo dei consultori a favore delle famiglie l'erogazione di oltre 20 milioni di euro. Ai 15 a carico del Fondo nazionale per la famiglia, pari al 75 per cento del finanziamento,