La via campana per conciliare sostegno alla famiglia e sviluppo economico e sociale della comunità. SINTESI

ACLI CAMPANIA




UN
PATTO
CAMPANO
PER LA
FAMIGLIA
La via campana per conciliare sostegno alla famiglia e
sviluppo economico e sociale della comunità





- SINTESI - Le ACLI CAMPANIA hanno realizzato un Laboratorio regionale articolato in 25 incontri territoriali proponendosi una lettura comparata delle legislazioni e dei provvedimenti già ora esistenti per la promozione dello sviluppo della famiglia sia nelle altre regioni che nazioni europee nonché di studiare l'impatto per le famiglie di legislazioni e provvedimenti che riguardano altri settori come l'occupazione, la crescita, i servizi socio-assistenziali, l'immigrazione, le pari opportunità tra i sessi etc, per arrivare ad elaborare una proposta originale e campana.

Le ACLI CAMPANIA avvalendosi delle testimonianze di esperti, rappresentanti istituzionali sia locali che nazionali che internazionali, nonché coinvolgendo gli altri attori religiosi, sindacali, datoriali e del terzo settore, hanno approfondito le problematiche relative a 5 macroaree di interesse:
o Famiglia e Lavoro
o Famiglia e Welfare
o Famiglia e Generazioni
o Famiglia e Immigrazione
o La Famiglia che accoglie

LE ACLI CAMPANIA ritengono che
Scegliere un modello di sviluppo basato sulla solidarietà e la sussidiarietà non significa minare la competitività della nostra regione quanto piuttosto garantirne la crescita salvaguardando la coesione sociale e territoriale;
I fondi della nuova programmazione assegnano alla Campania circa 15 miliardi di euro e quindi rappresentano un’occasione irripetibile per realizzare tale modello di sviluppo competitivo proprio perché coeso;
Le famiglie, investite da problemi e responsabilità di fronte alle quali sono lasciate sempre più sole, rappresentano senz’altro un soggetto debole della società, soprattutto in Campania;
Nelle politiche di tutti i livelli istituzione vada riconosciuto, valorizzato e sostenuto il ruolo essenziale della famiglia nella formazione e la cura delle persone durante tutto l’arco della vita, nella promozione del benessere e nel perseguimento della coesione sociale.
La famiglia, ancor prima dello Stato opera una redistribuzione equa delle risorse tutelando gli anelli più deboli della catena generazionale come bambini ed anziani;
Curare la tenuta della catena generazionale implica considerare la famiglia non solo come destinataria passiva di fondi pubblici e di sostegno al reddito, ma altresì soggetto attivo delle reti di servizi;
La nascita e lo sviluppo delle famiglie possono essere promosse non solo con politiche sociali propriamente dette ma anche con politiche attive del lavoro, politiche abitative, politiche fiscali, politiche educative e formative, quindi occorre un approccio sistemico per trovare un mix di tali politiche che tenga conto delle peculiarità della realtà campana;
La famiglia è una risorsa per l’intera comunità, e che quindi anche i problemi che la riguardano devono essere affrontati e risolti con il contributo di pensiero e di azione di tutti gli attori della comunità


Le ACLI CAMPANIA

PROPONGONO

ai cittadini tutti, alle Istituzioni civili e religiose, agli esponenti della società civile, alle parti economiche e sociali, ai rappresentanti dei media della Campania.

UN PATTO CAMPANO PER LA FAMIGLIA

che si basi su tre pilastri:

Riconoscimento della famiglia come Soggetto attivo e centrale per la costruzione di una nuova cittadinanza sociale e conseguente passaggio da un modello assistenziale ad un modello relazionale che veda il crescente coinvolgimento delle famiglie nella progettazione e nell’attuazione delle politiche che le riguardano direttamente o indirettamente;

Riconoscimento dello stretto legame tra promozione della famiglia e promozione della coesione sociale e dello sviluppo economico della società;

Impegno a predisporre, a partire dall’individuazione e analisi delle buone prassi locali, nazionali ed internazionali ed applicando il principio della concertazione e della sussidiarietà, interventi di politiche culturali, sociali ed economiche capaci di rimuovere gli ostacoli al FARE FAMIGLIA, ESSERE FAMIGLIA, RESTARE FAMIGLIA

CHIEDONO

UN CONFRONTO SULLE SEGUENTI PROPOSTE:

FAMIGLIA E LAVORO

1.Creare nuove opportunità di lavoro

Rendere operativo il Credito d’imposta regionale per l’occupazione e quello per gli investimenti e farne una misura strutturale di crescita e di sviluppo e non occasionale;

Prevedere incentivi per la creazione di lavoro autonomo e di microimprese caratterizzandoli con un sistema di accompagnamento e di orientamento degli aspiranti imprenditori ai settori necessari per completare le filiere produttive della nostra regione;

Favorire l’accesso al credito ordinario, avviando tavoli di confronto con le banche, istituendo l’albo delle banche di interesse regionale, coinvolgendole in programmi di microcredito;

Incentivare i giovani ricercatori a dedicarsi a progetti di ricerca applicata da avviare di concerto con le imprese in modo da rispondere ai bisogni di innovazione di organizzazione, di processo e di prodotto delle stesse. Del pari incentivare le imprese ad assumere i ricercatori avendone sperimentato le capacità;

Garantire la sicurezza sul lavoro intervenendo con una forte campagna informativa presso i lavoratori e presso le imprese, aumentando i controlli, migliorando il monitoraggio, predisponendo un sistema di penalizzazioni ma anche di premi per le imprese virtuose;


2. Creare nuove misure di garanzia per i lavoratori atipici (sottotitolo: in attesa della riforma nazionale degli ammortizzatori sociali)

Istituzione di un Fondo di garanzia che permetta alla Regione di farsi garante nei confronti delle banche affinché gli aventi diritto possano ottenere un prestito fino ad un massimo di €.15.000 a tassi agevolati da restituire al massimo entro 60 mesi e senza dover prestare ulteriori garanzie, né reali né personali;

Polizza assicurativa a carico del Comune o della Regione per sostenere i giovani precari interessati all’acquisto della prima e alla presa con mancanza temporanea di liquidità per pagare il mutuo;


3. Creare nuove misure per conciliare lavoro e famiglia e per favorire la partecipazione delle donne al mercato del lavoro

Credito di imposta Regionale a favore della donna per la cura dei figli e dei familiari a carico adattando il meccanismo del credito d’imposta regionale per l’occupazione e per gli investimenti

Stipulare convenzioni con soggetti del privato sociale locate in prossimità dell’impresa. In questo modo si avrebbe il duplice effetto di affrontare in modo soft e flessibile un problema aziendale (realizzazione dei nidi aziendali) e si incentiverebbe anche la nascita di nuove attività nel settore dell’assistenza ai bambini;

Studiare la flessibilità degli orari a livello di singole aziende in modo da creare vantaggi sia per le lavoratrici che per le imprese e un miglioramento del clima aziendale e delle motivazioni del personale.

Attuazione dei PIANI TERRITORIALI DEGLI ORARI ad opera dei Comuni, anche in forma associata, al fine di realizzare un coordinamento degli orari degli esercizi commerciali, dei servizi pubblici, degli uffici periferici delle Amministrazioni pubbliche, dei trasporti pubblici, delle attività culturali e di spettacolo, nonché alla promozione del tempo per fini di solidarietà sociale, contribuendo di fatto a promuovere la qualità del tempo per le famiglie;

FAMIGLIA E WELFARE

1. Contrastare la povertà delle famiglie

il Reddito di cittadinanza deve superare la fase della sperimentazione, essere migliorato nei meccanismi e nei controlli e diventare una misura stabile ma deve essere cofinanziato dal Governo Nazionale come previsto in origine e in attuazione di livelli essenziali delle prestazioni sociali (non ancora definiti dallo Stato);

Contrastare la diminuzione del potere d’acquisto delle famiglie

Ø Introdurre la CARTA FAMIGLIA quale misura per promuovere e sostenere le famiglie con figli a carico mediante attribuzione di agevolazioni e riduzioni di costi e tariffe per la fornitura di beni e la fruizione di servizi significativi nella vita familiare, ovvero di agevolazioni e riduzioni di particolari imposte e tasse locali. I contenuti e le modalità della Carta Famiglia devono nascere da una una collaborazione tra l’Amministrazione regionale, i Comuni, altri soggetti pubblici, gli esercizi commerciali e artigianali, le istituzioni e le associazioni culturali, sportive e del tempo libero ed altri soggetti privati presenti sul territorio.

Sottrarre le famiglie al rischio usura

Istituire la misura dei PRESTITI DI FAMIGLIA da erogare alle famiglie in situazione di temporanea difficoltà economica per il finanziamento di spese relative alle necessità della vita familiare a seguito dell’aumento del carico familiare, della perdita o riduzione dell’attività lavorativa, stato di disoccupazione prolungata, di costi per l’educazione dei figli

4. Benefici per la formazione di nuove famiglie

Realizzare un nuovo programma regionale di edilizia residenziale pubblica con la costituzione di una percentuale di riserva per l’acquisto o la locazione a favore di giovani coppie che intendono contrarre matrimonio;

Convenzioni con istituti bancari e finanziari al fine di abbassare il peso degli interessi del mutuo e consentire ai giovani sposi l’acquisto della prima casa;

Rimborso delle spese relative alla prima attivazione dei servizi di fornitura di acqua, energia elettrica e gas. Rimborso per un certo periodo (per.es 2 anni di matrimonio) delle spese riguardanti l’ICI e la T.A.R.S.U.

5. Potenziare la rete dei servizi di cura

Promuovere la realizzazione di un rete di NIDI FAMIGLIA che in quanto tipologia domiciliare, può essere realizzato nell’abitazione di residenza di una delle famiglie associate che possono gestirlo direttamente concordando le modalità organizzative e la proposta educativa, tenuto conto delle effettive necessità assistenziali ed educative dei bambini assumendone la completa responsabilità.
6. Contrastare la solitudine delle famiglie

Istituire i Centri Cittadini per le Famiglie quali punti di elaborazione, informazione, sostegno e aiuto per e tra le famiglie, in una logica di solidarietà e supporto alle esigenze di cura nella vita quotidiana;

Riorganizzare i consultori familiari puntando innanzitutto a sostenere la maternità, attraverso interventi che mirano alla prevenzione dell’abbandono alla nascita e all’aiuto delle gestanti e delle madri in difficoltà, specie nella delicata fase del post partum;

7. Promuovere il tempo libero delle famiglie

Favorire il turismo familiare attraverso l’introduzione di buoni vacanze e la concertazione tra istituzioni e associazioni di operatori specializzati nel turismo sociale per attivare offerte capaci di rispondere alle esigenze di famiglie con figli e con redditi bassi

8. Favorire la partecipazione della famiglia anche alla produzione legislativa che la riguarda, direttamente o indirettamente

Istituire presso i Comuni e la Regione la Consulta per la Famiglia

LA FAMIGLIA CHE ACCOGLIE

Costituire l’Agenzia Regionale per le Adozioni Internazionali con i seguenti compiti; cooperazione internazionale a favore di minori in difficoltà; svolgimento di pratiche di adozioni internazionali e dunque; informazione, preparazione, accompagnamento all'adozione internazionale e sostegno post-adottivo; assistenza socio-psicologica e legale agli aspiranti genitori adottivi in Italia e all'estero;

Istituzione del GARANTE per l'infanzia e l'adolescenza con compiti di vigilanza, promozione d'iniziative di sostegno per i minori, verifica della condizione minorile nella regione, possibilità di partecipare ai procedimenti amministrativi relativi ai minori, ecc.

Introdurre congrui contributi alle spese per le famiglie affidatarie con maggiorazione in caso di portatori di handicap. Eventuale estensione anche a chi adotti minori di oltre 12 anni e minori portatori di handicap;

FAMIGLIA E GENERAZIONI

Anziano risorsa sociale

Favorire l’affermarsi di un concetto nuovo di Anziano come risorsa sociale, significa non limitarsi a chiedere agli anziani solo un bilancio degli anni passati, ma significa invece anche aiutarli ad elaborare un programma per gli anni a venire, significa in definitiva riconoscere agli anziani una cittadinanza nel futuro

Promuovere iniziative e azioni di impegno e coinvolgimento delle persone anziane in attività sociali e culturali a favore della propria comunità, fatto che accresce la qualità del capitale sociale complessivo

Creare servizi che mettano in contatto le giovani famiglie senza nonni e gli anziani privi di famiglia;

Favorire la creazione all’interno delle imprese, di una rete volontaria per il coordinamento dell’assistenza reciproca “intergenerazionale”. Gli ex dipendenti in pensione possono ad esempio espletare formalità amministrative o fare commissioni per conto dei giovani lavoratori che hanno impegni familiari

Potenziare gli interventi per favorire la permanenza in famiglia degli anziani non autosufficienti evitando il ricovero in strutture residenziale e rafforzare l’assistenza domiciliare;

FAMIGLIA E IMMIGRAZIONE

Favorire la formazione linguistica e professionale degli immigrati offrendo corsi di lingua italiana che siano organizzati secondo le loro esigenze, anche di orario;

Realizzare un programma di housing sociale per favorire l’accesso alla casa ed ai servi;

Favorire l’accesso al credito degli immigrati, dal momento che l’imprenditoria etnica è un settore in pieno sviluppo;

Finanziare interventi per la riqualificazione del lavoro delle assistenti familiari (le cosiddette “badanti”), finalizzati a garantire le lavoratrici e ad assicurare personale qualificato alle famiglie.


Istituzione dell’OSSERVATORIO DELLA QUALITA’ DELLE POLITICHE PUBBLICHE rappresenta un importante corollario del nostro lavoro basato, come più volte ribadito, sulla convinzione, che solo un approccio integrato e sistemico può garantire una promozione efficace della famiglia e quindi della società, ne consegue che politiche pubbliche di qualità possono conseguire tale effetto.

Tale Osservatorio non dovrà limitarsi a misurare l’efficienza e l’efficacia secondo le tecniche tradizionali (A.I.R. eV.I.R) (tra l’altro non ancora diffuse in Campania) ma mettere a punto un nuovo modello per misurare l’efficacia educativa delle politiche pubbliche

Commenti

Anonimo ha detto…
quello che stavo cercando, grazie
Anonimo ha detto…
La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu

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